Ingresso di SevenData nel capitale di KF Economics

Se lo scorso anno SevenData, scale-up Martech (Marketing&Technology) company data-driven fondata a Milano nel 2017 e specializzata nella raccolta ed elaborazione di dati ufficiali e alternative data per sistemi di marketing evoluti per la PMI e la PA, allargava il proprio perimetro attraverso l’acquisizione di ShinyStat, piattaforma tecnologica per la web analytics e la Marketing Automation on-site che permette alle aziende di raccogliere lead e di sviluppare l’e-commerce sul proprio sito web , quest’anno la Martech company allarga il proprio perimetro facendo shopping nel campo della statistica e del data science di alto profilo, diventando azionista di controllo di KFE, boutique specializzata nella realizzazione di sistemi decisionali per l’analisi del rischio di credito.

L’accordo siglato prevede l’ingresso di SevenData nel capitale di KF Economics con una quota di maggioranza pari al 60%. I soci fondatori di KFE (Equita K Finance inclusa) rimarranno all’interno della compagine azionaria come soci di minoranza con una quota del 40%. Figure di comprovata esperienza come Paolo LasagniFrancesca Grasselli e Francesco Pattarin, soci co-fondatori di KFE insieme a Equita K Finance, continueranno dunque a contribuire alla crescita della società con le loro competenze e avranno la possibilità di sviluppare nuovo business entrando a far parte del mondo di SevenData.

K Finance, pubblicata l’edizione 2017 della ricerca sull’attrattività dei settori italiani

Pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore la ricerca di K Finance, partner italiano di Clairfield International, in collaborazione con Borsa Italiana, sull’attrattività dei settori italiani, edizione 2017. La fotografia scattata da K Finance su un campione di oltre 49.000 aziende di 17 settori sulla base dei bilanci 2016 rivela imprese più dinamiche, meno bancocentriche, disposte ad aprire il capitale e a proiettarsi sempre di più sui mercati internazionali, in altre parole più attrattive per investitori e partner industriali. Tra tutti si mette in luce la tecnologia, seguita da media e turismo. In coda è invece il settore alimentare, preceduto dalle materie prime.

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Interruzione supply chain: principale rischio per le aziende

Secondo il rapporto Allianz Risk Barometer 2016, l’interruzione delle attività e della supply chain (BI) rimane per il quarto anno consecutivo il rischio principale per le aziende a livello mondiale (38%). Tuttavia, molte aziende sono preoccupate che le perdite dovute a BI, che solitamente derivano da danni materiali, siano sempre più provocate da attacchi informatici, guasti tecnici o instabilità geopolitica, ovvero da danni immateriali.

In effetti le perdite per BI nelle aziende stanno aumentando e rappresentano, rispetto al decennio scorso, una percentuale maggiore delle perdite complessive, e spesso superano ampiamente le perdite materiali dirette, come mostra l’analisi AGCS sugli indennizzi assicurativi. Le cause principali di interruzione delle attività temute dalle aziende sono le catastrofi naturali (51%), seguite dagli incendi/esplosioni (46%). Tuttavia, secondo i dati del sondaggio, le aziende multinazionali si preoccupano sempre più dell’impatto negativo dell’instabilità geopolitica, poiché guerre o sommosse possono influire sulle loro supply chain, mentre i dipendenti o i beni possono essere oggetto di atti terroristici.

Per la prima volta, fra i primi tre rischi aziendali, rientrano in seconda posizione “l’Evoluzione del mercato” (34%) e in terza gli “Incidenti informatici” (28%). Questi ultimi sono anche indicati come il più alto rischio per le aziende nei prossimi dieci anni. Le catastrofi naturali, invece, perdono due posizioni rispetto alla scorsa rilevazione, classificandosi al quarto posto. Questo riflette il fatto che nel 2015 le perdite dovute a disastri naturali hanno raggiunto il loro livello minimo dal 2009.

fonte: Logistica Management
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